Abbiamo armato lo strallo volante. già preparato dal nostromo, sulla drizza del genoa, e vi abbiamo ingarrocciato il fiocco 2 che abbiamo alzato sul tangone, con la drizza dello spinnaker di sopravento. Con quella di sottovento abbiamo alzato invece il genoa pesante, ingarrocciato sullo strallo vero e proprio. Una meraviglia! La barca può rollare come vuole, a prora non si muove niente. E con un dacron da 10 once possiamo tenerne di vento!
Altra manovra mai eseguita prima, ma anch'essa studiata a lungo nei dettagli: presa di una mano di terzaruoli alla randa correndo in poppa con vento di 30 nodi e mare forza 4. E' un problema che mi assillava da tempo. La regola vuole che i terzaruoli si facciano sull'andatura di bolina.Se si è in poppa ciò comporta un cambio di andatura molto disagevole, non tanto perché venendo di bolina si perde cammino (il che specie in regata ha comunque la sua importanza) quanto perché se ci si trova nella situazione di dover
terzaruolare in poppa, il vento è così forte che su andatura dì bolina si dovrebbe essere già con velatura ridottisima. Invece così ci si arriva con tutta la randa e con le preoccupazioni che ciò comporta. Allora, perché non provare a terzaruolare in poppa? Dopo tutto una barca che stia esattamente in fil di ruota con la randa ben cazzata in mezzo è in una condizione tranquillissima, a patto che vi sia una vela di prora che porti bene. La barca infatti ha così una buona velocità e sente bene il timone, cosa molto importante per evitare straorzate.
La difficoltà, su una imbarcazione di grandi dimensioni sta nel portare la randa al centro, con il rischio di strambare improvvisamente, cosa abbastanza facile quando c'è mare in poppa, data la tendenza della barca a prendere straorzate e strapuggiate una dopo l'altra.
Cosicché in ogni momento bisogna che il boma sia sicuramente agguantato da sottovento, in maniera che, in caso di strambata, non accadrebbe niente di grave.
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