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barca
proprio nel cantiere di fronte al quale eravamo ormeggiati.
Partirà il 31 Ottobre per una regata in solitario
intorno al mondo senza scalo! |
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27 Agosto |
Il vento di Nord
Est rinfresca tanto da far consigliare il cambio
dello spinnaker con quello
da burrasca. Alziamo il nuovo storm, che a bordo è conosciuto
col nome di "pera", a causa della sua forma.
E' da 4 once, e può tenere almeno 30 nodi di
vento. La barca corre alla massima velocità,
in una specie di via lattea fatta di spuma. II log,
molto preciso, registra 32,5 miglia in tre ore. E'
la massima velocità fatta fino ad ora. |
Ma lo sforzo è troppo forte e,
se lo spinnaker lo sopporta tranquillamente, non fanno
altrettanto i suoi attacchi, che cedono uno dopo l'altro.
Prima è la volta dell'attacco della scotta
sulla varea del boma, poi parte la pastecca della
mura sulla
varea del tangoneInfine, dopo aver sostituito i pezzi
rotti, parte la drizza stessa, e lo spinnaker |
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viene
prontamente recuperato, prima ancora che tocchi l'acqua.
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Per
fortuna la drizza, rottasi piuttosto in basso, si è incattivata
mentre si sfilava dal bozzello di testa d'albero,
il che ha permesso un agevole recupero senza che
lo spinnaker andasse in acqua.
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Mi domando perché si debba andare
al limite anche ora che siamo in crociera. Dopo tutto
con la sola randa si fanno dagli 8 ai 9 nodi! Per bilanciare
un po' l'effetto orzante e per camminare un po' di
più alziamo il fiocco due, ben bordato su
tangone. E si guadagna circa mezzo nodo. |
Alle 19 il vento
tende a calare. Intanto abbiamo impiombato la drizza
e il nostromo è andato
col bansigo in testa d'albero a infilarla nel bozzello.
Ridiamo quindi lo spinnaker, e ripartiamo a IO nodi. |
A mezzanotte potevamo
misurare al log 242.4 miglia in 24 ore che è un
percorso giornaliero rispettabile. In più ci
dovrebbe essere un po' di corrente a favore.
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