L'ufficiale incaricato
della sicurezza ci fa una conferenza, che utilizziamo
subito buttando
una cassetta a mare e andandola a ripescare con la
corretta manovra che ci porta quasi fermi un po'
sopravento al presunto naufrago, col genova a collo,
la randa
e mezzana quasi a fileggiare e la barra sotto. Il
salvagente con la boa e la bandierina sono presto
recuperati.
La prossima volta però la manovra di uomo a
mare sarà fatta all'improvviso e il Capo Guardia
dovrà cavarsela da solo con la sua squadra. |
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25 Aprile
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Giornata splendida. Mare calmo,
cielo turchino, venticello gentile sempre al lasco.
Ciò consente
di alzare lo spinnaker e tenerlo fino a sera. Velocità cinque-sei
nodi. |
L'equipaggio è allegro: scherzano, ridono.
Vengono a farci visita alcuni uccellini: stanchi
dal gran volare si posano dove capita e sembra non
temano per niente gli uomini. Uno si fa prendere
tranquillamente. Gli danno da bere un po' d'acqua
e da mangiare un pò di briciole di pane, che
vengono però rifiutate dignitosamente. |
Approfittiamo della bella
giornata per fare alcuni lavori in coperta. La
rete dello spinnaker che impedisce
alla vela di fare la caramella attorno allo strano,
viene fatta nuova. E' costituita da tre penzoli
di lunghezza opportuna (ricavata dal piano velico)
collegati
a intervalli regolari ad una lunga sagola da alzare
sulla drizza del genova, dopo aver vincolato le
estremità libere
dei penzoli allo strallo di prora con semplici
gasse d'amante. Queste, a differenza dei garrocci,
non
potranno danneggiare lo spinnaker. |
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