Crociera Atlantica della"STELLA POLARE"
22 Aprile 1968
Partenza alla vela dalla sezione velica M.M. di La Spezia a mezzogiorno.
Il vento è leggero e spira dritto in prua. La Stella Polare è ormeggiata di punta su
due gavitelli.
L'ammiraglio Longanesi, Comandante del Dipartimento dell'Alto Tirreno, è venuto a bordo a salutarci In banchina si è raccolto un piccolo pubblico di familiari, amici e fidanzate. Ce n'è una che piange sconsolatamente.....
Appena l'Ammiraglio scende a terra faccio ritirare la passerella e alzare randa e mezzana. Il genoa medio è già alzato, ma ingiuncato strettamente sullo strallo. Ognuno sa cosa deve fare. Molla il gavitello di dritta! Molla a poppa! Ala sul gavitello di sinistra! Barra a sinistra!
Nel silenzio generale la barca si abbriva lentamente, un po' troppo lentamente, e accenna ad abbattere a SN.
Accidenti, se i tre sulla prora avessero alato tutti insieme con forza come erano stati istruiti saremmo più abbrivati.
Molla il gavitello! borda il genoa! barra al centro!
Grazie al Cielo il genoa comincia a portare e la barca si muove. Il rischio di far partire il motore rovinando ogni cosa è scongiurato. Da terra ora battono le mani.
Gli esibizionisti mi hanno sempre dato un sincero fastidio. Non posso fare a meno di considerare che ora l'esibizionista sono io e, cosa ancora più grave, che ciò mi dà anche un certo piacere.
Ci segue la diesel con i fotografi a bordo e c'è anche il cine operatore della TV.
Stasera ci vedranno al telegiornale!
Pronti alla vira!
Tre o quattro bordi e siamo fuori delle ostruzioni. Intanto ci raggiunge un motoscafo dal quale recuperiamo due maniche a vento di tela, due filtri e due guarnizioni per il motore: tutta roba che era rimasta bloccata in arsenale perché all'ultimo momento mancava il "biglietto d'uscita"! Siamo o non siamo militari?
Fuori non c'è più vento. Bonaccia assoluta. Qualche ora di motore per allontanarci dal Tino, e poi basta.
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